Mancuso segna e fa segnare: l'Inter continua l'inseguimento

Mancuso segna e fa segnare: l'Inter continua l'inseguimento

In una stagione ci sono alcune partite cruciali. Non si tratta necessariamente di scontri al vertice, derby o sfide contro rivali storiche. E spesso non è nemmeno così facile spiegare la loro importanza. Semplicemente, in determinati momenti dell’anno, quando si scende in campo si respira un’aria diversa. Come se i punti valessero doppio. Come se fosse una partita da dentro o fuori. Per l’Inter Under 15, seconda in classifica dietro al Milan, il match contro il Brescia era esattamente uno di quelli da non sbagliare. È in queste situazioni che ci si aspetta qualcosa in più dai giocatori di talento e personalità. Matias Mancuso, numero sette dei nerazzurri di mister Russo, coincide perfettamente con questo identikit.
Centrocampista classe 2007, Mancuso in campo si comporta e si muove come un veterano. Per visione di gioco e capacità di dettare i tempi assomiglia ad un regista, per fisicità e tempi di inserimento è una perfetta mezzala, per l’abilità nell’agire tra le linee e supportare gli attaccanti può essere utilizzato da trequartista atipico. In poche parole: qualità, intelligenza tattica e duttilità. A queste doti bisogna poi aggiungerne un’altra caratteriale: il carisma. E non è un caso che spesso indossi la fascia di capitano. Contro il Brescia ha messo in mostra tutto il proprio repertorio e, come se non bastasse, è stato determinante anche in fase realizzativa. Il primo gol è stato realizzato da Urbano, ma tutto è nato dai piedi di Mancuso, che si è accentrato, ha calciato a giro e ha colpito il palo; il pallone è poi schizzato sui piedi del numero nove nerazzurro che ha insaccato a porta vuota. La seconda rete è invece tutta del centrocampista, che ha duettato al limite dell’area con Kamal, si è allargato, ha caricato il destro e – anche grazie alla leggera deviazione di un difensore avversario – ha trovato una traiettoria imparabile per l’estremo difensore ospite. Nonostante il doppio svantaggio, il Brescia non si è abbattuto, ha continuato a macinare gioco e ha accorciato le distanze, infiammando l’ultima parte di gara. È in questo frangente che è emersa tutta la maturità e la personalità di Mancuso. Il numero sette ha infatti intuito il momento di difficoltà della squadra e l’ha presa per mano, gestendo il possesso sempre in modo lucido, correndo per due in fase di recupero palla, aiutando i compagni in entrambe le fasi. Mai una giocata avventata, mai un fallo inutile, mai un possesso perso.
È ancora presto per dire se effettivamente questi tre punti peseranno nella corsa al titolo, ma di sicuro un passo falso avrebbe spianato la strada ai cugini rossoneri. L’Inter invece resta in gara e darà battaglia fino all’ultimo. E con un capitano così, gli appuntamenti cruciali, quelli da non sbagliare, fanno tremare meno le gambe.
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