Milan, vittoria da grande squadra e vetta sempre nel mirino

Milan, vittoria da grande squadra e vetta sempre nel mirino

Quando si assiste ad una gara molto tirata, nella quale si lotta soprattutto a centrocampo e le difese sembrano avere la meglio sugli attacchi, prima o poi qualcuno degli spettatori pronuncerà una delle frasi fatte più utilizzate nel mondo del calcio. Una constatazione che per metà è una sorta di analisi tattica e per l’altra metà è una speranza che viene lanciata nel vuoto. “Per sbloccare questa partita ci vorrebbe proprio una giocata individuale o una palla inattiva. Altrimenti sarà dura segnare”. Se poi si verifica quanto invocato, i commenti al termine del match saranno di due tipi: i tifosi del club che ha perso sottolineeranno come il risultato più giusto fosse un pari e quelli del club che ha vinto sfoggeranno la seconda frase fatta calcistica per eccellenza: “Le grandi squadre vincono anche così”. E se è vero che ogni frase fatta che si rispetti affonda le proprie radici nella verità, beh, allora il Milan U17, nella vittoria di domenica contro l’Udinese, ha dimostrato di meritarsi la propria posizione in classifica.
I rossoneri arrivavano alla sfida del “Vismara” vogliosi di dimostrare che il k.o. contro il Pordenone di due settimane prima fosse stato un semplice incidente di percorso e che la travolgente vittoria per 6-0 sul campo del Cagliari rappresentasse invece la giusta fotografia di una formazione che intende lottare fino all’ultima giornata per il titolo. Il secondo posto in classifica (a -3 dall’Inter capolista) e un ruolino di marcia da 8 successi in 11 partite, in realtà, parlavano già da soli e rappresentavano una prova sufficiente, ma si sa che nel calcio una sconfitta inaspettata fa sempre più clamore di una striscia positiva. La gara di domenica contro i bianconeri era quindi un banco di prova importante. I ragazzi di mister Lantignotti cominciano il match lancia in resta e vanno in rete dopo appena 6’. Come? Con una giocata individuale. Gianluca Rossi scippa il possesso ad un centrocampista friulano ad una quarantina di metri dalla porta, parte palla al piede lasciandosi dietro due avversari, arriva fino all’area di rigore, slalomeggia tra i difensori e solo davanti al portiere non sbaglia. Sembrerebbe il classico gol in avvio che mette l’incontro in discesa, ma così non è. La sfida si impantana, né il Milan né l’Udinese riescono a trovare fluidità, spunti, occasioni. Si arriva senza sussulti al 65’ e all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, i padroni di casa raddoppiano. Stavolta da palla inattiva. Rossi va dalla bandierina, batte rasoterra verso il centro dell’area, Zeroli fa il velo e alle sue spalle spunta Vincenzo Perrucci che fulmina il numero uno avversario. Gli ospiti accorceranno anche le distanze, ma non acciufferanno il pari: Milan-Udinese 2-1.
Queste sono le stigmate della grande squadra. Inciampa, si riscatta immediatamente con una prova di forza disarmante e dà seguito al successo strappando tre punti in una partita spigolosa. Perché se si vuole lottare per il titolo bisogna vincere sia quando si gioca bene, sia quando si fa un po’ più fatica. Ad esempio con una giocata individuale e una palla inattiva. Perché nelle frasi fatte c’è sempre un fondo di verità.
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