Dinastia Chiricallo: scopriamo il bomber del Sassuolo

La mela non cade mai troppo lontano dall’albero. E Giovanni Chiricallo, classe 2007 e bomber del Sassuolo, durante l’ultima giornata di campionato ha confermato il proverbio, mettendo a segno una tripletta. Un giovane attaccante di prospettiva, figlio d’arte e addirittura nipote d’arte. Al nonno Nicola, che ha giocato nel Bari, nel Taranto e nella Lazio, con cui ha esordito in Serie A per poi diventare allenatore, è addirittura intitolata una delle tribune dello stadio San Nicola, il padre Marcello è poi direttore tecnico del Monopoli: e a quanto pare i geni hanno sorriso a Giovanni, che dopo aver militato nella Nick Bari è passato alla corte neroverde. Il ragazzo è calciatore offensivo in grado di svariare su tutto il fronte d’attacco, sia come attaccante esterno che come seconda punta, contro la Ternana ha poi dimostrato anche le sue doti da bomber: un netto sei a uno aperto proprio da una doppietta di Chiricallo, bomber del Sassuolo che si è poi guadagnato il diritto di portarsi a casa il pallone con un gol nella ripresa. Orgogliosa anche la sua ex società, la Nick Bari, che lo descrive come un ragazzo educato e serio; l’anno scorso ha messo a segno 14 reti, dimostrando anche una buona capacità realizzativa. Un ambiente come quello di Sassuolo, che negli ultimi anni si è tolto parecchie soddisfazioni grazie  alla valorizzazione dei giovani, potrebbe sicuramente farlo maturare ulteriormente, visto anche il buon campionato che stanno disputando i ragazzi allenati da mister Cris Gilioli, che sono terzi con dodici punti, a tre lunghezze di distanza dall’Empoli e a sette dalla capolista Fiorentina. Una dimostrazione anche di carattere della squadra, una reazione dopo aver perso male proprio contro l’Empoli. Chiricallo può certamente essere una risorsa importante per l’attacco del Sassuolo, “il tempo è dalla sua parte”, parafrasando i Rolling Stones, il giovane attaccante proviene da una dinastia di calciatori, ha tutte le possibilità di fare bene e giocarsi fino in fondo le sue carte.
Articolo a cura di Corrado Consolandi