
A lezione di numero 9 da Francesco Pio Esposito
Vedere un professore di 16 anni salire in cattedra e spiegare un determinato argomento pare uno scenario difficile da immaginare. Eppure domenica scorsa al Suning Youth Development Centre di Milano è successo qualcosa di simile, con Francesco Pio Esposito che ha insegnato a molti cosa voglia dire essere un numero 9. Nella nona giornata del campionato Under 17, Inter e Atalanta si affrontano in quello che si può considerare un vero e proprio scontro diretto per la vittoria finale del girone B. In testa alla classifica troviamo infatti le due squadre nerazzurre insieme al Milan, tutte e tre a quota 19 punti. Scoccano le 14:30 e il direttore di gara sancisce l’inizio del match. Non passano nemmeno due minuti che i ragazzi allenati da mister Polenghi trovano subito il vantaggio con un colpo di testa di Luca Di Maggio, bravo ad anticipare il proprio marcatore sul primo palo e a battere Illipronti. La reazione della Dea non si fa attendere e pochi istanti dopo va vicina al pareggio con Vavassori, che prova a rendersi pericoloso dalla distanza trovando però i guantoni di Bonardi. La pioggia inizia a farsi più intensa, il campo diventa pesante e anche le azioni da gol scarseggiano. Ma un attaccante sa che l’occasione potrebbe arrivare da un momento all’altro. Ed è quello che succede al minuto 42 quando Quieto supera in velocità Tavanti, si presenta in area di rigore e invece di calciare preferisce servire Esposito che, davanti al portiere, non sbaglia mai. 2-0. Ennesima rete del bomber nerazzurro che conferma il suo straordinario avvio di stagione e che consolida, inoltre, la prima posizione tra i marcatori del girone B. Nella ripresa l’Atalanta entra in campo con lo spirito giusto e da un delizioso cross di Coati arriva il 2-1 firmato da Orlando, che prende l’ascensore e di testa mette il pallone in rete. Vavassori e Fiogbe, su tutti, provano a pareggiare i conti con interessanti azioni individuali e conclusioni da fuori area, ma il risultato al termine dei 90 minuti rimane invariato. Tre punti pesantissimi, dunque, per l’Inter che rimane al comando della classifica insieme ai cugini rossoneri. Una vittoria maturata grazie al gioco di squadra ma anche al duro lavoro svolto da Francesco Esposito che, durante la partita, ha fatto veramente di tutto: attaccava la profondità, riusciva a mantenere le palle più insidiose di testa e permetteva a Carboni e Quieto di inserirsi negli spazi creati dai suoi movimenti. Tavanti e Buyla hanno avuto vita dura nel marcarlo ma non solo loro, perchè è una costante che si sta verificando per tanti difensori che in queste prime giornate hanno provato a contenerlo, senza però riuscirci. Parliamo di una prima punta che sa giocare molto bene con la squadra, riesce a segnare in tutti i modi possibili e lo sta dimostrando. Dispone di una struttura fisica importante per l’età che possiede, domina nei contrasti e con i suoi 186 centimetri risulta un cliente difficile da tenere a bada sui calci piazzati a favore. È il punto di riferimento dei compagni soprattutto per l’atteggiamento che tiene nelle sedute di allenamento, dove dà sempre il massimo ed è l’ultimo a lasciare il campo. Tiziano Polenghi, allenatore dell’Under 17 nerazzurra, ci aveva parlato così del ragazzo qualche settimana fa: “È una persona eccezionale, dimostra tutti i giorni che non è “il fratello di” ma è Francesco Pio Esposito, giocatore dell’Inter. È migliorato tanto negli ultimi mesi grazie all’impegno e la dedizione nel lavoro in settimana. Fortissimo nel gioco aereo, aiuta la squadra in fase difensiva e dà una mano a chi la necessita, in campo e fuori. Elemento fondamentale per il gruppo, che non può privarsi della sua presenza”. Parole che confermano le qualità notevoli di questo profilo, non solo tecniche ma anche a livello di leadership nello spogliatoio. E allora non possiamo che augurare il meglio al “professor” Esposito, certi che possa ambire ad un futuro importante nel panorama calcistico nazionale.
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