L’ex LGI si racconta: parola ad Edoardo Oneto

L’ex LGI si racconta: parola ad Edoardo Oneto

Nuovo appuntamento con la rubrica “Ex LGI”. Come di consueto, vogliamo dare spazio a calciatori che, oltre ad essere transitati sotto la nostra lente d’ingrandimento, abbiano caratteristiche tali da renderli particolarmente adattabili alle caratteristiche e alle esigenze del calcio moderno. Oggi è il caso di un attaccante, Edoardo Oneto, uno degli artefici dell’epica promozione del Fiorenzuola in Lega Pro nella passata stagione.
UNA PUNTA DI MOVIMENTO
Classe ’96, ligure, nato a Lavagna, in provincia di Genova, Edoardo Oneto ha alle spalle una storia calcistica tutta da raccontare. È lui stesso ad illustrarci le proprie caratteristiche tecnico-tattiche: “Fin dai primi anni delle giovanili ho giocato nel ruolo di attaccante centrale. Non sono la classica punta, pura e statica, ma mi piace svariare su tutto il fronte d’attacco. Quest’anno ho fatto anche qualche partita da esterno, sia a destra che a sinistra. Per quanto riguarda i moduli preferiti, sicuramente mi trovo molto a mio agio al centro di un attacco a tre, ma non disdegno nemmeno operare in una linea a due”.
GLI INIZI: DA RAPALLO ALLA PRIMA SQUADRA DELLA SAMPDORIA
La sua storia calcistica parte da una piccola realtà di provincia: “Dai sette ai nove anni ho giocato in una società sportiva dilettantistica che opera vicino a casa mia, il Rapallo Ruentes. All’età di dieci anni, invece, ho iniziato un percorso alla Sampdoria, durato poi undici anni e culminato con la partecipazione ad un ritiro con la prima squadra e condito da qualche panchina in Serie A”. Negli anni si è venuto a creare un vero e proprio attaccamento alla maglia blucerchiata: “È stata un’esperienza bellissima. In un settore giovanile così importante ti insegnano in primis l’educazione e il rispetto verso i compagni e gli avversari, e poi ti formano a 360° come calciatore. I frutti sono tangibili: abbiamo vinto un campionato Allievi Nazionali e da lì mi sono conquistato un posto nelle Nazionali giovanili, dall’Under 16 all’Under 20. Senza dubbio l’esperienza che mi è rimasta più dentro di quel periodo è l’aver fatto qualche panchina con la prima squadra, perché la Samp è da sempre la squadra per cui tifo, e che ha sempre rappresentato un sogno per me. Aggiungo che a quei tempi mi sono trovato benissimo con tutti, ci sono compagni con cui condividevo quello spogliatoio che sento o frequento tutt’ora”.
BREVE ESPERIENZA IN SPAGNA POI 5 ANNI IN SERIE D
Nel gennaio della stagione 2015/16, anno in cui venne aggregato alla prima squadra della Samp, con la quale però non riuscì ad esordire, venne lanciato in una nuova avventura in terra spagnola: “Tramite il mio procuratore ebbi l’opportunità di cimentarmi in questa nuova realtà, ossia la squadra B del Real Oviedo. Lì mi trovai bene fin da subito ed è stata un’altra esperienza molto formativa, anche se non sono riuscito a proseguire l’anno successivo”. Il richiamo della terra madre non si fece attendere e ad aspettarlo, infatti, ci furono ben 5 stagioni in Serie D: Sestri Levante (29 presenze e 8 reti), Ligorna (31 presenze e 6 reti), due stagioni alla Lavagnese, squadra della sua città natale (51 presenze e 14 reti) ed infine, stagione 2020/21, l’approdo al Fiorenzuola, dove raggiunse una promozione tanto esaltante quanto inaspettata.
LA LEGA PRO, UN NUOVO BANCO DI PROVA
“L’anno scorso abbiamo fatto una stagione incredibile, porterò dentro un ricordo bellissimo di quella promozione, ma ora che sono stato confermato e che ho l’opportunità di mettermi in gioco in Lega Pro, voglio dimostrare di poter far bene”. Per essere alla prima esperienza tra i professionisti, Edoardo non ha affatto iniziato affatto male questo campionato, anzi, i suoi 3 gol e 2 assist in 11 presenze sono un buonissimo bottino. Tra le prestazioni da lui offerte in questo avvio di stagione spicca quella offerta contro la Pergolettese: nel 3-1 casalingo rifilato ai cremaschi due dei gol realizzati dai rossoneri sono suoi. “Oggi siamo più o meno lo stesso gruppo dello scorso anno, quindi si sta creando una buona amalgama. Credo che dobbiamo puntare assolutamente a raggiungere al più presto la salvezza per arrivare ad aprile senza alcun tipo di rimpianto. A livello personale, il primo impatto alla categoria non è stato facile. Qui si ha a che fare con calciatori che hanno alle spalle carriere importanti o che magari hanno centinaia di presenze all’attivo tra i professionisti. Ormai sto prendendo le misure alla nuova categoria e voglio provare a portare il maggior numero di gol possibile alla mia squadra”.
TRA IDOLATRIE E… RITORNO AGLI STUDI
Ma veniamo ora alle note curiose che riguardano Oneto, partendo da quelli che sono stati i suoi idoli nel corso del tempo: “Sono cresciuto seguendo ed ammirando quelli che sono i miei due idoli a livello calcistico, ossia Ronaldo il Fenomeno e Batistuta. Crescendo, in adolescenza, mi sono innamorato di Fernando Torres ai tempi del Liverpool, una delle squadre per cui tifo al di fuori dell’Italia. Tutti giocatori che mi hanno fatto innamorare del ruolo che ora ricopro”. In questo particolare periodo non c’è solo il calcio nella vita di Edoardo: “Al momento studio. In precedenza ho dovuto mollare la facoltà di Lingue all’università per questioni di lontananza da Genova, essendo fuori sede, ma oggi ho deciso di riprendere ed iniziare un percorso per via telematica perché credo che, anche per un calciatore a livello professionistico, lo studio sia molto importante e può essere un ulteriore motivo di gratificazione personale, che va oltre a quella che è la nostra passione per il calcio. A 35 anni circa la carriera finisce e inizia una nuova vita: arrivarci con un titolo di studio non può che essere utile e agevolarti. Per il mio futuro post calcio giocato tengo tutte le porte aperte, sia quella di rimanere in quest’orbita, sia quella legata agli studi. Ora è un po’ presto per avere un’idea precisa, ma sicuramente mi farò trovare pronto”.