Un messaggio forte e chiaro: Maggiore attenzione ai giovani

Parte questa settimana la collaborazione tra Giulio Maggiore, nostro fiore all’occhiello dal 2018, nonché capitano dello Spezia a soli 23 anni, e La Giovane Italia, testata giornalistica nazionale, che proprio per prima quattro stagioni fa raccontò la storia di un ragazzo con una stoffa diversa. La velleità da parte di entrambi è chiara. Giulio, testa accesa e modello comportamentale ineccepibile, ha l’ambizione di raccontare il suo ambiente con un linguaggio e un’ottica originale. Come quella che ti porta a rinunciare ad un Mondiale Under 20 per non mettere da parte un diploma di maturità. La Giovane Italia, da laboratorio editoriale costante, vuole e deve permettersi il lusso di accogliere e sperimentare nuove frontiere della professione. Avere nella nostra squadra un “Giocalista” di questo spessore è un orgoglio che ci teniamo stretti. Quando vorrà Giulio, le porte della nostra casa, per le sue considerazioni, pensieri o riflessioni, sono spalancate. Sarebbe il ubi maior minor cessat, mica l’abbiamo inventato noi d’altronde.

La sostenibile leggerezza dell’essere Samuele

Adesso che segna, cosi tanto, una rete ogni 103 minuti, si accorgono in molti di chi sia Samuele. Come per Simone Bastoni, Luca Vignali, come per il sottoscritto, anche sulla sua pelle è virtualmente tatuato il marchio spezzino. Un altro orgoglio del nostro vivaio, più giovane di due anni rispetto a me. L’ho scoperto anni fa come se vivesse in un mondo a sé. L’ho ritrovato quest’anno, nella pausa estiva, completamente cambiato. Concreto e desideroso di conquistarsi qualcosa. Che fosse un ritorno in Olanda o un ruolo da protagonista in Italia. Sta andando verso la seconda strada. Credo per merito proprio dell’esperienza con il Volendam. Un qualcosa che tra situazioni di vita nel quotidiano, da gestire da solo, lontano da qui, e modalità d’ingaggio in campo, lo ha forgiato sotto tutti i punti di vista ed è evidente soprattutto adesso. Si chiama vita. E Samuele la sta imparando affiancandole al meglio le sue potenzialità. Ora legge sempre bene i momenti della gara, sa quando accelerare e quando frenare, è un calciatore pensante che gestisce al meglio determinate situazioni.  E magari, rispetto a certe “uscite” del passato, mette altrettanto fosforo nella dialettica. Attenzione. Non c’è alcuna malizia in lui. Resta un bravissimo ragazzo, educato e con una famiglia per bene alle spalle. Ed è da questi presupposti che mi piace ricordare quando, con una genuinità istintiva, tirava fuori dal nulla pezzi di alta scuola da “Luca Giurato” del pallone. Ne ricordo uno quattro anni fa, mentre eravamo in pullman durante una trasferta.  Ero seduto al fianco di Luca Mora –  giocatore di una certa esperienza e carisma, con quasi 440 gare tra i professionisti –  e Samuele, prima di allora, sempre seduto dietro di noi, avrà detto in 20 trasferte tre parole. Quel giorno, dal nulla, affacciando la sua chioma fluente tra i due sedili, se ne uscì con una frase spettacolare: “Luca, permettimi, comunque io ho letto su un sito che nella tua carriera lunghissima e importante, hai fatto però pochissimi dribbling…”. Non un tackle elegante per uno che in campo è sinonimo di carattere e perseveranza… Mora, però, conoscendo la genuina spensieratezza della riflessione di Samuele, incrocia il mio sguardo, acciglia la fronte e scoppia in… una risata. Contagiosa. Tanto è vero che ci ritroviamo coinvolti pure noi. E la raccontiamo a tutta la comitiva. Il Mulattieri che non t’aspetti è proprio questo. Un gol quasi a partita. Un istinto che va oltre il pensiero. Come quella volta, in una gara al mio secondo anno di Serie B, dove lui si stava affacciando ai professionisti. Vengo sostituito dall’allora mister Fabio Gallo. Pochi minuti dopo tocca proprio a Samuele. Assisto come lo stanno catechizzando a dovere, da minuti. La panchina, tra schemi, incitamenti e dettami da rispettare, gli consegna anche una di quelle sacchette d’acqua utili per idratarsi in campo. Facendo ben presente però, che, al momento dell’ingresso, sarebbe stata da recapitare ad un compagno dall’altra parte del campo. Samuele annuisce convinto. Abbranca la piccola busta e parte sul rettangolo. Pochi metri di corsa e assistiamo a bocca aperta alla “perdita” del carburante per strada… Ricascando anche qui, di gruppo, in una risata fragorosa… Lui, che ci sente, forse anche raggiunto da qualche improperio, che fa? Torna sui suoi passi, la recupera, si scusa? Nulla di tutto ciò. Gioca. Senza voltarsi in dietro. Quello che adesso gli sta facendo fare la differenza. Buona continuazione d’annata Samu… Ci vediamo presto, spero, al piano di sopra.
Un abbraccio, per ora.

Giulio Maggiore.