De Matteis brilla nella sua "partita del cuore"

Salernitana, De Matteis brilla nella sua partita del cuore

Un successo con porta inviolata dal sapore speciale. Un’esultanza al triplice fischio che lascia solo intravedere cosa significhi per lui questa partita. E una determinazione – dimostrata nel corso di tutti i novanta minuti – che lascia pochi dubbi sul suo carattere e sulla sua voglia di stupire.
Jacopo De Matteis, portiere classe 2002 della Primavera della Salernitana, è stato uno dei protagonisti del 2-0 con cui i granata si sono imposti sulla Lazio, in una sfida che per lui non aveva la stessa importanza delle altre. E non solo perché i biancocelesti arrivavano da tre vittorie in altrettante gare e potevano contare sul migliore attacco della categoria. Nato e cresciuto a Roma, il numero uno della formazione allenata da Gianluca Procopio si trasferisce alla Salernitana a 16 anni. Fa la gavetta nelle giovanili fino alla stagione 2020/21, quando sembra giungere il momento della svolta: viene infatti convocato con la prima squadra per la preparazione estiva, si mette in mostra e si guadagna la chiamata della Primavera della Lazio. È l’occasione per il ritorno a casa e, allo stesso tempo, per fare il grande salto. Dopo solo due settimane di prova, però, fa dietrofront. Torna ai granata, viene dirottato nell’Under 19 e, come tutta la categoria, è costretto a fermarsi quasi subito causa covid. A gennaio passa al Trastevere, in Serie D – chance di farsi le ossa e di respirare l’aria di casa – ma anche questa volta rientra alla base dopo pochi giorni, con una beffa in più: per questioni burocratiche, fino al termine della stagione può solo partecipare agli allenamenti, senza disputare partite. Ecco perché la gara contro la Lazio aveva un significato particolare. Il giovane De Matteis – che intanto è tornato ad allenarsi con la prima squadra, ottenendo anche la convocazione per la 1ª giornata di Serie A contro il Bologna – aveva voglia di voltare pagina e di far vedere a tutti le proprie qualità. Capace di abbinare tecnica e carisma, il talento non ancora 19enne contro i biancocelesti ha messo in mostra tutto il proprio potenziale: coraggio nelle uscite basse, ottima scelta di tempo quando va in presa alta, rinvio lungo e preciso con cui aziona spesso ripartenze, agilità tra i pali, un’altezza di 190 cm che gli consente di abbassare la saracinesca quando gli attaccanti gli si presentano davanti nell’uno contro uno e la giusta personalità per comandare la difesa. Un mix che ha mandato in tilt gli attaccanti della Lazio. Chiedere per conferma a Crespi, numero nove dei biancocelesti cui l’estremo difensore ha negato la gioia del gol in tutti i modi: distendendosi in tuffo, anticipandolo in uscita, oscurandogli lo specchio quando si sono trovati faccia a faccia. La stagione è appena cominciata, l’ambiente non gli mette pressione e lui ha le doti e l’umiltà giuste per spiccare il volo. Nel frattempo si gode una vittoria dal sapore speciale e continua a lavorare (e a parare) per sognare in grande.
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