Margherita Brscic, difensore in rampa di lancio

Nell’Empoli che ha iniziato il campionato con una sconfitta e un pareggio il campionato, si sta facendo largo l’aostana Margherita Brscic. Classe 2001, scuola Juventus, dopo l’infortunio di Eleonora Binazzi il difensore centrale si sta prendendo i gradi nella squadra toscana, giocando con disinvoltura e precisione e facendo capire quali siano le potenzialità a sua disposizione, mostrandosi in grado di condividere le responsabilità con Anna Knol, l’altro difensore centrale.

Figlia di medici (padre cardiochirurgo, madre pediatra), Margherita ha origini croate da parte di padre. Ha iniziato nel Monte Cervino, prima di passare al calcio femminile nel 2016 con la casacca del Luserna. Le prestazioni con la formazione svizzera convincono la Juventus a rilevarne il cartellino: per tre anni, Brscic è una colonna portante della Primavera, con cui vince due Tornei di Viareggio e grazie alla quale ottiene diverse chiamate con la nazionale under 19. Già l’anno scorso in prestito all’Empoli, più passa il tempo più si sta dimostrando una calciatrice adatta alla Serie A, capace di rivestire un ruolo delicato come quello del centrale difensivo.

Dotata di una discreta tecnica di base, l’aostana è brava nell’appoggio corto e raramente rischia la giocata sul lungo o imprevista. Abile nel primo controllo e nella conduzione della sfera, può migliorare sul lancio lungo e nell’impostazione dal basso, elementi che solo giocando riuscirà a sgrezzare. Ha invece un buon posizionamento in campo e una buona attitudine al contrasto, oltre che una predilezione per il gioco aereo, grazie ad una prestanza importante e ad un’ottima forza fisica. È una ragazza alta, che può fare passi in avanti nella gestione della corsa e negli scatti sul breve, mentre sul lungo sfrutta le sue leve importanti per avere la meglio delle avversarie.

L’infortunio di Binazzi le ha schiuso le porte per la titolarità, fondamentale per mettere minuti nelle gambe e nella testa, di cui ha estremo bisogno visto che in Serie A non ha ancora avuto un lungo minutaggio. Il carattere, comunque, non le manca: si tratta di un elemento positivo e voglioso, con grande dedizione al lavoro e desiderio di migliorare. Attributi che dimostra non solo in campo, ma anche nel suo percorso universitario: dopo il diploma ha scelto biotecnologie, decidendo di non abbandonare gli studi ma proseguendo nel doppio percorso di calciatrice e studentessa.

Il futuro, per Margherita, sembra più roseo che mai.

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