Sebastiano Esposito, un inizio da urlo con il Basilea

Sebastiano Esposito show: inizio da urlo col Basilea

Volato al Basilea per ritagliarsi uno spazio sempre più grande e soprattutto per giocare una competizione europea, la Conference League, Sebastiano Esposito ha dimostrato di essersi integrato alla grande nel nuovo contesto svizzero. La prima gioia è arrivata subito all’esordio in campionato contro il Grasshoppers, match in cui l’ex Venezia ha realizzato il gol del 2-0. Una settimana più tardi, nel roboante 6-1 ai danni del Sion, l’attaccante di scuola Inter ha prima servito a Comert l’assist per il tris e poco dopo, stavolta mettendosi in proprio, ha firmato il momentaneo 4-0. Due reti, un assist e la consapevolezza di aver iniziato alla grande questa nuova avventura. Ieri, nell’andata del terzo turno di preliminare di Conference League, il Basilea ha vinto sul campo dell’Ujpest per 1-2 ed Esposito non è riuscito a trovare in gol. É sostanzialmente questa la notizia: Esposito non ha segnato. Non che due gol bastino per affermare che un puro talento del 2002 si stia definitivamente consacrando, ma la strada intrapresa dalla punta originaria di Castellammare di Stabia è senza dubbio quella giusta. In termini realizzativi, prestazionali e mentali. Quest’ultimo aspetto è forse quello che più era mancato ad Esposito nella prima parte di stagione alla SPAL; quella tranquillità di cui un ragazzo giovanissimo avrebbe bisogno per continuare a crescere. Ma in fondo la colpa è stata solo di Seba, sin dai tempi dell’Under 17 nerazzurra quando decise di trascinare i coetanei sul tetto d’Italia e, negli stessi giorni, dare manforte alla Primavera a suon di gol.
Come fai a non attirare le attenzioni se in Primavera giochi come se fossi un fuori quota ed invece sei un sotto età? O se a 16 anni, 8 mesi e 12 giorni debutti nella Scala del Calcio diventando il più giovane nerazzurro di sempre ad esordire in una competizione europea (l’Europa League). O, peggio ancora, se a 17 anni e 113 giorni diventi il più giovane debuttante dell’Inter in Champions League, guadagnandoti, tra l’altro, anche un calcio di rigore, contro il Borussia Dortmund. Per non parlare poi dell’esordio in Serie A che ti vale l’incoronazione di primo giocatore del 2002 ad esordire nel massimo campionato italiano. E poi il gol su rigore contro il Genoa alla prima da titolare con cui diventi il giocatore più giovane ad aver segnato a San Siro con la maglia dell’Inter, superando un certo Beppe Bergomi in questa speciale classifica. Come fai a non attirare tutte queste attenzioni? Impresa ardua.
Così come, a quanto pare, è stata impresa ardua non gettare fango su un ragazzo di vent’anni al primo passaggio sbagliato. Ma il mondo questo è, Seba, ed è pieno di invidia. Pieno di chi preferisce “mettere alla berlina” un giocatore italiano di vent’anni, piuttosto che “proteggerlo”. Così come il mondo del calcio che prima ti ha lanciato in alto e poi si è dimenticato di riprenderti al volo quando ne avevi bisogno. Ora una nuova avventura in Svizzera, dicevamo. Fatti rimpiangere.
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