
Miotto-Tamborini: ai posteri l'ardua sentenza
In stile molto manzoniano non possiamo che riprendere la celeberrima frase dello scrittore e poeta milanese, “Ai posteri l’ardua sentenza”, che come in questo scambio di calcio-mercato ha intrecciato il suo destino tra la città della Madonnina ed il “risciacquo dei panni nell’Arno”: Miotto-Tamborini, la prima dall’Empoli al Milan e la seconda viceversa, per un baratto calcistico che solo il futuro riuscirà a palesare e far mostrare dove penderà l’ago della bilancia.
Giorgia Miotto, attaccante laterale, classe 2002, lo sa benissimo, è la sua occasione. Una consapevolezza rimarcata con onestà intellettuale nelle sue prime esternazioni al diavolo: “Sono timida fuori dal campo, ma in campo mi trasformo e questa timidezza sparisce. Sono una che non molla mai.”. E poi: “Posso assicurare ai tifosi che mi impegnerò moltissimo e spero di sentire presto il loro affetto. Ci divertiremo molto quest’anno.”. Una centravanti quindi che sa ciò che vuole e come lo vuole. Giocatrice dal fisico statuario, granitico, longilineo, la quale preferisce una palla in profondità rispetto ad un servizio incontro. Atta a sacrificarsi, concretizza una ottima fase di pressing e di recupero sfera dalle avversarie.
Ad Empoli avevano visto lungo, forse oseremmo dire lunghissimo, ma le scelte tecniche e di calcio-mercato hanno così influenzato il destino della esterna originaria del Friuli, portandola alla corte della DS Elisabet Spina.
Sara Tamborini, attaccante centrale, classe 2001, invece, deve continuare con il trend mostrato in maglia rosso-nera, con la quale in sette presenze in Serie A ha messo in rete la palla per ben due volte. Tra l’altro con due gol pesantissimi, zavorranti e calcisticamente mortali per le avversarie. Anche le compagne di reparto ne hanno sempre tessuto grandi lodi. Una calciatrice tecnicamente sopra la media, dotata di una rapidità di esecuzione non comune nè per le pari età nè per le atlete di esperienza del massimo campionato. Pur di statura medio-bassa, risulta infatti potente ed è letale nell’uno contro uno. Destra, non disdegna il mancino, con traiettorie al veleno e difficilmente parabili.
Insomma due baby top player per due grandi, anzi due immense opportunità diverse e chissà… Se sarà il Milan a sorridere, o sarà l’Empoli, oppure tutti e due. Il futuro sta nei piede e sopratutto nelle teste della coppia di centravanti. Nel dubbio, come ci piace dire a noi: “Ai posteri l’ardua sentenza”.
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